Racconti
 
 

    

...un altro aneddoto

Lo zio Enrico Scacchi (1901 - 1973), aveva un modo di parlare pacato e raccontava le cose con imparzialità; mi diceva che lui incominciò la sua attività di bandista come suonatore di basso tuba e il suo debutto fu una processione a Gromo S. Marino: la banda era composta da otto elementi, maestro compreso e di questi otto, tre suonavano il basso tuba.

 

Finito questo suo primo servizio, lo zio decise di cambiare subito strumento ed iniziò a suonare la tromba. Mi raccontava ancora che durante il fascismo quando si suonavano certi inni bisognava togliersi il cappello e durante una cerimonia per la posa di una corona ai caduti della Parrocchia (sotto le cappelle della chiesa parrocchiale c'era una lapide che ricordava i caduti della Parrocchia), la banda stava appunto eseguendo un inno e un vecchio un po' duro d'orecchio non si tolse il cappello.

A fare questo ci pensò una zelante camicia nera (lo zio mi disse anche chi era questo campione, ma siccome è morto e quest'azione da bullo è molto riprovevole, lasciamolo in pace; a discolpa dei miei compaesani dirò solo che non era di Gromo ) che infilò sotto il cappello del vecchio la punta dell'asta del suo gagliardetto e glielo fece volare lontano.

Il vecchio in un primo momento non capiva cosa fosse successo, ma poi resosi conto dell'accaduto, si sentì molto umiliato e pieno di vergogna vedendo alcuni di questi fascisti che ridevano alle sue spalle.