Racconti
 
 

    

Intervista di Santus Fausto a Negroni Giancarlo, fratello di Alessio, membro della Banda per anni come clarinettista, e oggi come sassofonista (sax baritono).

D. - Giancarlo, quando hai iniziato a suonare?

R. - Ho iniziato nel 1959, ero un ragazzino e portavo le mucche al pascolo, e mentre loro brucavano, io studiavo solfeggio perché mi portavo al pascolo il metodo! A quei tempi diventare un Bandista era una cosa prestigiosa, perché la Banda era sentita come una Associazione molto, molto importante! Certo, anche oggi la Banda ha il suo valore, ma all'epoca, essere un Bandista significava essere qualcuno!

D.- Giancarlo, chi ti ha insegnato a suonare lo strumento?

R.- Mi ha insegnato mio fratello Ambrogio a suonare il clarinetto, certo, Alessio era sempre stato il più bravo della famiglia a suonare, ma non aveva tanta voglia di seguirmi per insegnarmi.

D. - Con quale metodo di studio hai iniziato?

R. - Col "Carbone", sia per il solfeggio, che per gli esercizi con lo strumento. C'è da dire però che, quando inizi con lo strumento, purtroppo ti dimentichi del solfeggio! Ho svolto la leva a L'Aquila, e avendo molto tempo a disposizione, mi sono comprato il metodo per solfeggio "Bona", e così studiavo.

 

D. - C'era qualche tuo commilitone bravo, che poteva insegnarti?

R. - Insomma… a L'Aquila c'era una Banda di poche pretese, e di bravo c'era solo il trombettista, non diplomato, ma molto bravo! Ho trovato dei bravi musicisti a Tolmezzo: c'erano un clarinettista che si stava diplomando, e un cornista diplomato che teneva addirittura dei concerti di cui mi mostrava orgoglioso i ritagli di giornale! Devo dire che nel periodo della naja qualcosa in più l'ho imparata, essendo a contatto con bravi musicisti.

D. - In che Battaglione e Reggimento eri?

R. - Ottavo Reggimento Alpini, nella Julia, Battaglione Gemona, a Tolmezzo.